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LA NOSTRA SOCIETA' OSPITE DI "INSIDE ACADEMY - DOVE NASCE IL FUTURO"


Ospite della Puntata n.13 della trasmissione Inside Academy andata in onda sabato 14 Novembre su Udinese Tv l’affiliata AC Casier Dosson, una società storica del panorama trevigiano composta da un settore giovanile di 250 tesserati ed una prima squadra che milita in Prima Categoria.

Inside Academy ha avuto il piacere di incontrare il Presidente della società Otello Vendramin che in merito al rinnovo dell’affiliazione con Udinese Academy si è così espresso:

Noi eravamo già affiliati precedentemente e dopo uno stacco di un anno, abbiamo deciso di sposare nuovamente il progetto. Le cose fondamentali che ci ha dato la nuova affiliazione sono quelle di essere molto più vicini alla società e agli allenatori, inoltre il percorso fatto con i tecnici è molto serio e strutturato. Abbiamo fatto un camp questa estate con Udinese Academy e siamo molto contenti del risultato; speriamo di poter venire presto a vedere l’Udinese dal vivo perché è un qualcosa che ai nostri ragazzi piace molto e li soddisfa”.

In merito al rinnovo dell’affiliazione anche il Responsabile Tecnico dell’attività di base del club trevigiano Antonio Ruzzenente ha precisato:

dal punto di vista tecnico, ora che siamo più strutturati rispetto a quando siamo partiti dobbiamo garantire il massimo di quello che possono dare i nostri allenatori ai ragazzi e grazie a Udinese Academy anche ai tecnici diamo uno strumento valido per migliorarsi. Il miglioramento dell’allenatore ricade di conseguenza sui bambini e ragazzi del Casier Dosson”.

L’intervista prosegue poi con una panoramica generale del Presidente sul particolare momento storico che stiamo vivendo: “Sicuramente è un periodo molto difficile che ci ha costretto a delle spese ingenti per mettere tutto in regola. Attualmente facciamo allenare i ragazzi in maniera individuale così come prevede il dpcm ma, è molto difficile dire e far comprendere ai nostri atleti che non devono fare le docce, che devono mantenere il distanziamento e che devono fare allenamento senza poter svolgere la partita. Il mio sfogo sui social network era riferito al dpcm che discriminava le squadre provinciali rispetto a quelle regionali e nazionali: i nostri ragazzi non comprendevano come fosse possibile che dei loro compagni di classe potessero disputare le partite e loro no.

Il virus colpisce tutti!”

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